Il contesto ritmico mai come in questa nostra epoca può sancire il successo di un brano, o la sua rovinosa caduta in un silenzioso dimenticatoio.
Quando i primi agitatori del RAP fine anmi 70 avevano bisogno di oscure basi ritmiche, una manciata di negozi gestiti da anziani venditori di funk e jazz negli slums newyorchesi erano più che propensi a copiare e ristampare certi breaks di batteria per questa gioventù affamata.
Dopo che dischi epocali quali Paid in Full di Eric B & Rakim, Three Feet High And Rising dei De La Soul ed il monumentale Paul's Boutique dei B-Boys (parliamo di 87-88-89) hanno dimostrato che si poteva far ottima musica dalle fonti di campionamento più disparate (doo wop, country, rock, pop, ed ok, anche il solito funk, ma da 45 veramente rari), i migliori negozi della grande mela hanno iniziato (o meglio, continuato) a scavare per vinile che avesse stacchi ritmici "aperti" e oscuri.
Oltre che all'heritage sconfinato delle piccole bands di funk anni 70, si è iniziato a guardare anche oltre oceano: musica di commento (libraries), colonne sonore (francesi, italiane, tedesche), in una ricerca che ha come unico denominatore la qualità del prodotto.
Dusty Fingers è una collana di circa una ventina di LP che raccoglie alcuni classici oscuri assieme a chicche mai prima ristampate, messa assieme dallo scavatore di scatole da mercatino delle pulci Del Bronx, Danny Dann The Beat Man.
Lo status di artisti quali David Axelrod, Lalo Schifrin, Bill Conti, Alain Goraguer, ma anche gli italianissimi fratelli De Angelis o i vari autori di colonne sonore di poliziotteschi, tra cui spicca Franco Micalizzi, così come le collane di dischi di commento KPM, Illustration Musicale, Telepop, ecc è indiscutibilmente sinonimo di ritmiche accattivanti e ambientazioni di densa atmosfera.
In questa puntata di imPOPssible, una prima monografia dedicata a questi splendidi suoni.
can you dig it, baby
Ascoltala oggi, Venerdi 20 Gennaio 2012 dalle 21 alle 22.
Lord Thomas
